Perdita dei denti: quando ricorrere ad un impianto

Perdita dei denti: quando ricorrere ad un impianto
La perdita di denti può essere generata da numerosi fattori. I più frequenti sono carie, parodontite e traumi o incidenti. Nel nostro Paese solo il 30% delle persone tra i 40 e i 75 anni ha tutti i denti naturali.
 
Il Dott. Gianluca Delli Ficorelli, responsabile della Dental Unit del Tiberia Hospital di Roma, fa il punto della situazione.

Quanto e perché è importante una diagnosi precoce per scongiurare la caduta denti?

La diagnosi precoce è sempre importante quando si parla della salute del cavo orale. Spesso pensiamo alla perdita di denti solo come a un fattore estetico, invece è un problema complesso, che può compromettere la fonazione, alterare il profilo osseo mascellare, creare un problema occlusale. In considerazione del dente perso, può compromettere anche le guide gnatologiche.
La diagnosi precoce di contro aiuta a mantenere più tempo possibile il dente naturale.

Si può fare prevenzione?

Per la perdita di denti legata a traumi, nel caso dei bambini possiamo prevenire rendendo l’ambiente più sicuro possibile (evitare tappeti e pavimenti scivolosi, fare attenzione a bordo piscina, adottare precauzioni per i denti in caso di sport da contatto).
La carie è un processo distruttivo del tessuto del dente. Se non diagnosticato in fase precoce provoca disfunzione massiva dell’elemento dentario, che o si perde o subisce un’estrazione da parte dell’odontoiatra. Quindi ancora una volta è fondamentale la diagnosi precoce per curare la carie più facilmente e senza dolore.
La malattia parodontale è un processo immunitario in risposta a agenti patogeni presenti nella placca e nel tartaro. Se non si interviene precocemente provoca la perdita di denti sani: quindi importante sottoporsi a controlli routinari e sedute di igiene professionali per rimuovere placca sia sopra che sotto gengiva.
La prevenzione è fondamentale perché le cause della perdita dei denti possono essere tutte intercettate e prevenute. Inoltre tramite le visite periodiche può intercettare anche lesioni precancerose del cavo orale.


Perché i bambini sono considerati soggetti a rischio?

I bambini sono i soggetti più esposti a frattura e perdita di denti per trauma: corsa, gioco, attività sportiva possono aumentare il rischio. Vale anche per gli adulti che fanno sport di contatto o di lotta, ma esistono bite specifici a protezione dei denti.
Nel caso dei bambini, bisognerebbe anche istruire genitori e insegnanti sul fatto di conservare il frammento di dente in acqua (possibilmente con sale) o nel latte, per mantenerlo idratato, perché può essere “riattaccato”.
 

Come si svolge la visita odontoiatrica?

Si inizia subito con la formula dentaria per capire se il paziente ha tutti i denti o se ne ha già persi alcuni, controllando attentamente i denti adiacenti gli elementi persi, valutandone il grado di mobilità.
Quindi si valuta la presenza di carie e si esegue poi una valutazione della malattia parodontale, attraverso un “sondaggio” nel parodonto, per capire se l’infiammazione è acuta e in quale sito è più forte.
 
Successivamente si ricorre agli  esami radiografici: RX endorali, ortopanoramica, TC Cone beam digitale per apprezzare l’estensione della perdita ossea effettiva.
 
Bisogna anche valutare lo stato di salute generale del paziente e se ci sono patologie che possono alterare la vascolarizzazione e rallentare i processi riparativi dei tessuti (per esempio il diabete).  Altresì è importante valutare anche l’assunzione di farmaci: per citarne alcuni, i bifosfonati per l’osteoporosi possono indurre osteonecrosi che porta alla perdita dei denti. Questi dati si raccolgono durante l’anamnesi.

Esiste una terapia farmacologica?

Quando il dente cade spontaneamente è troppo tardi e il farmaco non viene somministrato. Se il paziente invece ha una paradontite acuta con ascessi, si somministrano l’antibiotico e se necessari anche gli antidolorifici.

In cosa consiste un intervento di impianto di protesi dentale?

L’implantologia è una branca odontoiatrica che ha l’obiettivo di ripristinare i denti mancanti tramite radici artificiali in titanio, per recuperare sia la funzione che l'estetica. L’intervento consiste nel posizionamento di un impianto che possa sopportare carichi masticatori anche elevati.
L’impianto viene lasciato all’interno dell’osso per il tempo necessario alla osteointegrazione: mediamente, 4-6 mesi per l’arcata superiore e circa 3 mesi per l’arcata inferiore. Però dipende da alcune variabili che l’implantologo deve saper valutare, per esempio la qualità e la quantità di osso a disposizione.
 
Oggi tramite le tecniche a carico immediato è possibile anche dare al paziente la possibilità di mettere nella stessa giornata sia l’impianto che i denti fissi - se la qualità dell’osso lo permette.
In questo modo, si ripristinano subito sia la funzione che l’estetica. Tutto questo deve essere pianificato prima tramite radiografie, o con una TC Cone Beam 3D per fare valutazione più precisa.
 
Inoltre esistono tecniche di chirurgia computer guidata, tramite software dedicati, per programmare la posizione dell’impianto a carico immediato. In questo modo l’odontoiatra ha a disposizione delle mascherine da posizionare nel cavo orale per essere più accurato nell’ inserimento dell’impianto e meno invasivo verso i tessuti intorno. Spesso non è necessaria neanche l’incisione della gengiva, a vantaggio del paziente e di una guarigione più precoce.
Con l’implantologia ben gestita possiamo raggiungere risultati estetici paragonabili ai denti naturali. Gli interventi vengono svolti in maniera indolore, perché si ricorre all’anestesia o alla sedazione cosciente, che lascia il paziente vigile e collaborativo ma senza ansia o discomfort emotivo.


Quali sono le percentuali di successo dell’implantologia?

Il 100% in medicina non esiste, ma oggi tramite lo studio della letteratura scientifica internazionale e nazionale e grazie all’esperienza clinica, la percentuale di successo è del 98%. Nei forti fumatori scende intorno all’85%.
C’è una condizione per il successo: una buona igiene orale domiciliare, controlli e sedute di igiene regolari, perché l’area attorno all'impianto può andare incontro a infezioni (parliamo di perimplantite).

Quali fattori possono incidere negativamente sul successo dell’impianto?

La possibilità di posizionare bene l’impianto dipende soprattutto dalla quantità di osso che abbiamo a disposizione. Quando abbiamo poco osso, o se la diagnosi è stata tardiva, bisogna mettere in atto strategie diverse, come per esempio l'incremento dell’osso, per poi inserire l’impianto correttamente e nella giusta posizione. Anche in questi casi quindi la parola d’ordine è prevenzione!

Alcuni consigli per i pazienti?

La comunità scientifica odontoiatrica è concorde nel dire che per prevenire la perdita dei denti è fondamentale la diagnosi precoce. Bisogna fare visite periodiche per prevenire carie e malattia parodontale ed essere costanti nell’igiene orale a casa.
Inoltre, è buona norma portare in prima visita i bambini intorno ai 36 mesi di vita, perché un buon pedodontista è in grado di intercettare eventuali patologie, problemi occlusali, mancanze di calcio che indeboliscono lo smalto e che possono quindi portare alla perdita di denti. Perdipiù Il bambino si abitua alla figura del dentista: se dalle prime visite il piccolo associa alla visita odontoiatrica un’esperienza piacevole, non sviluppa la fobia.
 
Una cosa importantissima: le visite periodiche possono aiutarci a diagnosticare precocemente anche le neoplasie del cavo orale e le lesioni precancerose.

Quanto è diffusa la consapevolezza della salute orale?

L’odontoiatria moderna si è sviluppata in modo molto specializzato con strumenti di diagnosi eccellenti e rispetto a generazioni precedenti c’è più sensibilità sulla salute del cavo orale. Si è capito quanto sia importante mantenere la bocca in salute. Sempre più pazienti si presentano con frequenza ai controlli e sempre più genitori portano i figli precocemente a fare la prima visita odontoiatrica. La mia speranza è quindi che in futuro la percentuale di pazienti che hanno perso i denti per la carie o la parodontite si riduca


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