Ipersensibilità dentale: cause, rimedi e prevenzione

Ipersensibilità dentale: cause, rimedi e prevenzione
Come sappiamo i denti possono essere particolarmente sensibili al caldo o al freddo, a cibi dolci o molto acidi o all’aria fredda, provocando fastidi e dolore. Ma quali sono le cause, e come è possibile porre rimedio a questa spiacevole situazione? Ce lo spiega il dott. Michele Cassetta, coordinatore della Dental Unit di Clinica privata Villalba di Bologna.

Che cos’è l’ipersensibilità dentale?
Per ipersensibilità dentale si intende un dolore intermittente, acuto e di breve durata dovuto all’esposizione della dentina in risposta a stimoli specifici. I tessuti maggiormente mineralizzati del dente che proteggono la polpa dagli stimoli termici sono lo smalto e la dentina. Lo smalto è la parte più esterna, la dentina è la parte interna che circonda la polpa, dove troviamo il nervo. La dentina è costituita da numerosissimi microscopici canali pieni di liquido che contengono le terminazioni nervose e, quando rimane esposta a causa dell’assottigliamento dello smalto, questi canali sono stimolati dai cambiamenti di temperatura provocati dalle bevande e/o dai cibi. La reazione delle terminazioni nervose provoca quindi l’insorgenza di fastidio o dolore.

Quali sono le cause predisponenti e i fattori di rischio?
L’assottigliamento dello smalto può verificarsi con il passare del tempo, offrendo così una minore protezione alla dentina. Questa è dotata di recettori nocicettivi: terminazioni nervose periferiche che raggiungono la polpa, trasmettono gli stimoli pericolosi e segnalano, con il dolore, il danno.
I fattori che predispongono all’ipersensibilità dentinale sono molteplici:
  • Fattori abrasivi: un errato spazzolamento unito all’uso di dentifrici abrasivi e/o sbiancanti e spazzolini di bassa qualità
  • Fattori erosivi: eccessivo consumo di bevande zuccherate o alimenti acidi che agiscono sullo smalto erodendolo
  • Fattori patologici: ad esempio malattia paradontale o pulpiti
  • Parafunzionali: ad esempio il bruxismo, a causa dell’usura progressiva dovuta al digrignamento che porta ad un’esposizione del tessuto dentinale
Spesso può essere causata anche da carie, una recessione gengivale, un’otturazione recente o un dente rotto o scheggiato. I soggetti che ne soffrono maggiormente si trovano in un range di età tra i 20 e i 40 anni, uomini e donne, ma con prevalenza di sesso femminile.

Cosa fare in caso di denti sensibili?
È innanzitutto raccomandata una visita dal dentista che, in questo modo, potrà individuare la causa ed escludere eventuali patologie più complesse. Le terapie professionali variano in base alla gravità dell’ipersensibilità e prevedono l’utilizzo di principi attivi volti a contrastarne la comparsa attraverso il sigillo dei tubuli dentinali, l’utilizzo di vernici speciali per proteggere la dentina esposta e di dentifrici o gel specifici per denti sensibili che rendono meno eccitabili le fibre nervose della polpa, riducendo il dolore.
 
Esistono accorgimenti che il paziente può adottare per prevenire o limitare l’ipersensibilità dentinale?
La prevenzione è sempre il rimedio più efficace. Questa si basa principalmente su una corretta igiene orale, adottando una corretta tecnica di spazzolamento e di utilizzo del filo interdentale, l’uso di un dentifricio specifico per denti sensibili e di uno spazzolino a setole morbide. Inoltre, evitare bevande e alimenti acidi, proteggere i denti con un bite in caso di digrignamento ed effettuare periodicamente una pulizia dei denti professionale dal dentista.


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