Lo sviluppo della bocca nei bambini: gli effetti del ciuccio

Lo sviluppo della bocca nei bambini: gli effetti del ciuccio
Molto spesso i genitori si trovano davanti ad una scelta importante: è bene usare il ciuccio con il proprio bambino? Quando bisogna smettere di utilizzarlo? Quale materiale scegliere? Si tratta di uno strumento che spesso appare come un aiuto insostituibile per gestire il proprio bambino, ma può avere risvolti sulla salute.

Da dove nasce il bisogno del cuccio?
La bocca è uno dei primissimi strumenti di contatto tra il neonato e il mondo esterno, la suzione è infatti l’attività principale fin dal primo trimestre di gravidanza e, avanzando con l’età, molti bambini iniziano a portarsi alla bocca il dito con l’intento di addormentarsi o calmarsi. Da qui nasce l’esigenza per il genitore di dotarsi di un oggetto esterno che possa confortare il bebè.

Quali sono le principale problematiche legate ad un suo uso prolungato? 
La gravità dei danni causati dal ciuccio allo sviluppo dei denti e della bocca dipende dalla durata, dall’intensità e dalla frequenza della suzione, oltre che dalla predisposizione individuale. Già all'età di 1 anno i genitori possono notare le eventuali manifestazioni osservando personalmente le arcate del bambino. L’uso persistente del ciuccio determina un allungamento dell’arcata superiore: i denti davanti superiori risultano sporgenti rispetto a quelli inferiori, lasciando una sorta di apertura in cui il bambino facilmente interpone la lingua, il cosiddetto “morso aperto”.
L’uso prolungato ed intenso, inoltre, può provocare un’inversione dei normali rapporti fra le arcate dentarie, di modo che la superiore si colloca sull’inferiore, situazione che prende il nome di “morso crociato” o “morso inverso”.

Quando iniziare e quando smettere con il ciuccio?
E’ consigliabile iniziare ad usare il ciuccio a partire dalle 4-6 settimane di vita, quando termina la fase della calibrazione e l’allattamento si è ormai ben avviato.
Molti pediatri consigliano poi di eliminarne gradualmente l’utilizzo dopo il compimento del primo anno di età e al massimo entro i 18 mesi, ma fino a 24 mesi non vengono riscontrati rischi per la salute dei denti, a differenza della suzione del dito, che invece costituisce l'abitudine più dannosa per i bambini in quanto il dito esercita una pressione più intensa su denti e palato. Anche l'American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD), nelle sue linee guida sull’utilizzo del succhiotto, ha affermato che se questo viene tolto quando il bambino ha un'età di 12-18 mesi, è molto probabile che il morso si normalizzi da solo con la crescita, ma l’uso dopo i 4 anni è associato con il rischio di sviluppare problemi dentali a lungo termine1.

Quale materiale e forme scegliere?
Sul mercato esistono succhietti realizzati in silicone o caucciù. I ciucci in silicone sono trasparenti, non assorbono odori e sapori e non si deteriorano in seguito alle sterilizzazioni. Sono quindi indicati nei primi mesi, quando il neonato non ha ancora i denti. Il caucciù invece è una gomma naturale, elastica e resistente alla pressione dei denti, che però assimila aromi e, se subisce troppe sterilizzazioni, può rovinarsi, per questo è consigliato dopo i sei mesi. Le forme sono principalmente tre: a ciliegina, a goccia o anatomici: quello a ciliegia, più simile al capezzolo materno, è più adatto per i neonati mentre quelli a forma a goccia schiacciata e anatomica sono più indicati con l’avanzare dell’età. 
In media il ciuccio andrebbe sostituito ogni due mesi, sia per adattarlo alla crescita del cavo orale sia per questioni igieniche.

1.    American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD): ‘’SIDS and Other Sleep-Related Infant Deaths: Updated 2016 Recommendations for a Safe Infant Sleeping Environment’’
 

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